Oggi pubblichiamo la lettera di Matteo alla sua Ilaria,un amore non corrisposto allo stesso modo,per paura o forse immaturità
"A te, che sei stata tutto e troppo."
Tutto è iniziato quel giorno di luglio, quando ti ho incontrata per caso… e da quel momento, il caso ha cominciato a sembrare destino.
Tu: un sorriso che spaccava il cielo, una gentilezza che non sapeva mentire.
Giorno dopo giorno, ci siamo avvicinati, come due linee che sapevano che prima o poi si sarebbero incrociate.
E quando finalmente ti ho baciata, il mondo ha smesso di girare. Era tutto lì: noi.
Con te ho vissuto momenti che sembravano scritti da qualcosa di più grande.
Fare l’amore con te non era solo fisico… era come se ci conoscessimo da sempre, come se i miei vuoti parlassero con i tuoi.
Poi è arrivato il punto di rottura, quel bivio in cui io ti chiedevo di essere “noi” e tu… restavi a metà.
Ma io non ho voluto vedere. Perché l’amore, a volte, ti rende cieco dove dovresti guardare più forte.
Dentro stavo crollando. Famiglia, lutti, il dolore che non sapevo condividere…
E forse tu te ne sei accorta. Ma invece di aprirmi, mi sono chiuso. Ho sbagliato.
Eppure eri lì. E io ti amavo.
Ma poi… è arrivata quella domenica.
La parola “amici” uscita dalle tue labbra sembrava un coltello gentile, ma sempre un coltello era.
Da lì, il vuoto. Un vuoto pieno di ricordi, mani intrecciate, messaggi, risate.
Tutto si è spezzato.
E io, che mi credevo “senza cuore”, ho scoperto di averlo… diviso a metà.
Quella sera del messaggio mandato per errore...
Avevo sperato, davvero, in qualcosa: un gesto, uno sguardo, un ritorno.
E invece, ancora una volta, ho toccato l’illusione e non la realtà.
Poi c’è stata quella sera, la cena. Ridevamo, tutto sembrava come prima.
Ma nel “dopo”, mi hai pugnalato nel modo peggiore: con lui.
Un amico. Un fratello.
Davanti a me.
I tuoi occhi, i suoi gesti, quel bacio che tu neghi ma che io sento ancora bruciare negli occhi di mio fratello che ha visto tutto.
Ho fatto silenzio. Ho fatto finta di niente.
Perché ti volevo ancora.
Perché ti avrei difesa anche a costo delle mie ossa.
E tu lo sai.
Ma la verità è che qualcosa dentro di te non ha mai voluto veramente me.
Forse eri solo ferita da qualcun altro, forse da Angelo.
Forse io sono stato il tuo cerotto, non la tua cura.
Alla fine, mi sono detto: basta.
Perché non può girare tutto intorno a te.
E così ho iniziato a camminare altrove.
Ho trovato una nuova amicizia, vera, con Roberto.
Ma anche questo, a te, sembrava dar fastidio.
Ancora una volta, per vederti sorridere, ho rinunciato.
A qualcosa di mio.
Ancora una volta, ho scelto di metterti al primo posto…
Sperando che, un giorno, anche solo come amica, saresti tornata.
Ma oggi scrivo perché voglio liberare il cuore da ciò che pesa.
Non per riaverti.
Non per rimproverarti.
Ma per dirti che ti ho amata davvero. E che, nonostante tutto, ti auguro di ritrovare quella luce che mi ha fatto innamorare di te.
Un giorno, forse, rideremo di tutto questo.
O forse no.
Ma se mai ti chiederai cosa sei stata per me…
La risposta è semplice:
tutto. E troppo.
Un abbraccio,
CUORE
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